mercoledì 23 settembre 2009

Il codominio (metafora di democrazia)

L'esperienza che ho fatto, da quando vivo in condominio, mi permette di abbozzare alcune riflessioni, anche sui comportamenti degli uomini nella gestione democratica di un bene comune.
Il condominio è un bene comune, un edificio suddiviso in tanti appartamenti, locali, box..., la cui gestione è affidata a tutti i condomini, i quali riuniti in assemblea prendono le dovute decisioni per il miglior godimento della cosa comune.
Come il parlamento di uno stato deve rispettare la costituzione, così le assemblee condominiali sono tenute al rispetto del codice civile, reso più semplice e più pratico dalle tabelle millesimali, che dei tecnici hanno compilato.
Non dovrebbero esserci delle difficoltà ad applicare le norme condominiali, soprattutto se sostenute dalla buona educazione e dal rispetto reciproco dei condomini.
E tutti i condomini, trattandosi di regolare l'uso di un bene che interessa loro direttamente, dovrebbero responsabilmente partecipare alle assemblee. Invece, parlo della mia esperienza, difficilmente si riesce a raggiungere (tra presenti e deleghe) la maggioranza richiesta per approvare i bilanci o le varie delibere.
Ritengo che ciò avvenga perché alcuni sono, di fatto, impossibilitati ad essere presenti; ma tanti si disinteressano totalmente, delegando agli altri le scelte, anche se, in seguito, criticano il loro operato; alcuni, non sentendosi competenti in materia, ritengono di non dover partecipare; pregiudizio errato, perché se non conoscono le norme, possono sempre apprenderle e comunque possono esprimere una loro valutazione sugli effetti delle scelte altrui.
Tra i presenti come in ogni assemblea avviene il dibattito, spesso sereno e positivo, ma alcune volte, soprattutto quando si devono ripartire le spese, tumultuoso: qualcuno, noncurante delle controversie che possono emergere, va speculando nella giurisprudenza tutti i possibili sotterfugi per poter risparmiare qualche euro, creando problemi e sollevando liti.
Pertanto una semplice amministrazione del condominio, diventa difficile da gestire ed è necessario ricorrere ad un amministratore esterno, se non proprio alla magistratura.
La democrazia spesso è indicata come il miglior governo possibile, e condivido pienamente tale valutazione, tuttavia è un governo difficile da gestire, per il disinteresse di tanti e gli egoismi che possono emergere fra coloro che vi prendono parte.
La democrazia diretta di J.J. Rousseau è una bella utopia, quella in cui gli individui limitando il proprio io, possono dar vita ad un io comune.
Né è opportuno affidare ai delegati tutta la responsabilità di gestire la cosa pubblica, perché questi, o alcuni di questi, facendo prevalere gli interessi di parte piuttosto che il bene comune, potrebbero creare disarmonia nel paese e quindi disordini...
Una buona Costituzione, che sappia garantire la governabilità del paese e il controllo del governo stesso, con dei poteri efficaci, potrebbe garantire una pace sociale e uno sviluppo equilibrato della società.
Fondamento e garanzia dello stato, con qualsiasi forma di governo democratico, è una cittadinanza consapevole e responsabile.

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