mercoledì 30 novembre 2011

La peggior settimana della mia vita

Il film di A. Genovesi “La peggior settimana della mia vita” a prima vista è una simpatica commedia che travolge lo spettatore in un vortice di situazioni comiche. Ma riflettendo sui comportamenti dei vari personaggi, può emergere una seria riflessione sulla quotidianità vissuta, in cui prevale un atteggiamento estetico-sentimentale a scapito di una vita etico-responsabile.
L’ex amante è fuori di sé dominata da una passione ossessiva; Margherita, la sposa, è innamorata ed è trascinata dal suo amore; l’amico di Paolo e la sorella di Margherita sono travolti da un colpo di fulmine appena si incontrano; la Madre vive, tra l’attenzione per il cane e i preparativi della festa del matrimonio, in uno stato di stordimento.
I due personaggi che avrebbero potuto controllare gli eventi con un maggiore realismo, Paolo e il padre della sposa, perdono ogni possibilità di razionale intervento, l’uno, per non contraddire i futuri suoceri non riesce ad esprimere quanto in realtà sente, mettendosi in situazioni imbarazzanti, l’altro rinunzia a qualsiasi intervento, rilassandosi nella costruzione di un muretto, che vorrebbe nelle sue intenzioni porre ordine, difatti crea solo un ostacolo all’irruento comportamento dell’amico di Paolo.
La ragionevolezza e il senso di responsabilità in questa commedia sono travolti, come spesso accade sulla scena della vita, anche se su questa scena non sempre si ride… e comunque bisogna accettarla come sembra voler dire la nonna, ridotta in fin di vita dall’irresponsabilità di Paolo.