venerdì 9 dicembre 2011

La letterina di Natale

Era tradizione del paese far scrivere ai bambini una letterina ai propri genitori da leggere durante la cena della vigilia di Natale. La tradizione era condivisa da molte famiglie tanto che la letterina era preparata dagli insegnanti delle scuole elementari statali.
Nell'approssimarsi del Natale nelle varie classi gli alunni erano sollecitati ad acquistare una letterina decorata con i simboli natalizi e il bambinello. Su questa i bambini, aiutati dal maestro, scrivevano un augurio per i genitori relativo alla salute e alla serenità seguito dalla promessa di essere più buoni, poche e semplici parole che nella circostanza sollecitavano una tenera emozione.



La sera della vigilia, il bambino già preso dall'emozione di dover leggere ad un gruppo di adulti, anche se famigliari, inizia le manovre per mettere la letterina sotto il piatto del papà, fino a quando la mamma bandisce la mensa e pone i piatti, allora con la complicità della mamma, inosservato dagli altri, il bimbo pone la letterina sotto il piatto di papà.
Intanto tutti si siedono a tavola, per l'occasione oltre ai genitori e i fratelli, possono esserci altri zii e cugini.
Al cambio dei piatti della prima portata, sollevato il piatto del papà appare la letterina; tutti manifestano meraviglia e attenzione; al figliolo tacca leggere la letterina.
Con vocina tremante per l'emozione legge “miei cari genitori... auguri di buon Natale” tutti applaudono, bravo!... carino!... e si scambiano a loro volta gli auguri. Si riprende la cena, che per l'occasione si prolunga per tutta la serata.
Verso mezzanotte si pone il bambinello nel presepe.