domenica 26 luglio 2015

Cellule

Cellule che vagano dalla vita alla morte
in un mare tante volte sereno
a volte tempestoso

sabato 2 maggio 2015

La Croce

Il Crocifisso è nella maggior parte degli edifici pubblici e nelle aule scolastiche, molti lo portano anche come monile appeso alle collanine. Non so a quanti quel simbolo richiami il vero valore insito in esso, per molti il crocifisso è un ornamento usuale dei nostri ambienti, per altri un monile propiziatorio, quasi superstizioso.

La croce è fatto da due legni uno orizzontale e uno verticale che regge quello orizzontale. La croce è uno strumento di tortura e di condanna a morte. I romani la usavano per le pene più gravi soprattutto per gli schiavi. La crocifissione avveniva con una spietata e spettacolare violenza come deterrente ad ogni probabile reazione degli schiavi.

La giustizia umana discrimina gli uomini tra forti e deboli, ricchi e poveri, liberi e schiavi; i secondi sono senza dignità, sono da sfruttare e poi abbandonarli fino alla morte. Il nemico, il diverso non ha pari dignità, va eliminato o ridotto in schiavitù.

Gesù di Nazareth fu condannato a morte tramite la crocifissione perché osò criticare il formalismo dei Farisei e la violenza dei potenti, mentre sostenne la pari dignità dell’umanità, di ogni uomo.

La fede dei cristiani fondata sulla parola di Cristo trasmessa dagli apostoli e dagli evangelisti sostiene l’uguaglianza di tutti gli uomini in quanto figli dello stesso padre, Dio. Offre come primo comandamento oltre l’amore di Dio, l’amore tra gli uomini, come manifestazione concreta dell’amore di Dio. Inoltre la fede cristiana eleva l’umanità alla dignità di Dio nel momento in cui afferma  la verità, paradossale ad ogni mente umana, che Cristo, figlio di Dio, si è fatto uomo per redimere l’uomo dal peccato originale e riportarlo all’unità con Dio; “… perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te” Giovanni 17,21”.

La perversione della mente umana spesso trasforma gli ideali più sacri in azioni esecrabili, e nel corso dei secoli anche le istituzioni ecclesiastiche, in collisioni con il sistema politico dell’epoca, si sono macchiate di  crimini efferati, con la presunzione di parlare in nome di Dio e di imporre le proprie verità a tutti i sudditi.

Tuttavia la fede, vissuta dai cristiani ha continuato a pervadere in forme diverse l’umanità.

La Croce è il simbolo della redenzione degli uomini da parte di Cristo, è il simbolo della sofferenza degli uomini per  difendere la dignità divina che è in loro. Il messaggio della Croce è la radice della civiltà occidentale. “Non possiamo non dirci cristiani”(Benedetto Croce). Anche coloro che per eventi storici e culturali differenti si sono detti atei hanno guardato con ammirazione la Croce e il suo insegnamento.

È triste leggere ancora oggi comportamenti di coloro, che per arcaici e nuovi pregiudizi, non intuiscono attraverso il Crocifisso la forza dei valori che da esso si sprigionano.

 

 

 

 

 

giovedì 12 marzo 2015

Laicità e laicismo

Il termine “laico”, come tanti altri termini, assume vari significati secondo gli ambiti in cui viene usato: nelle religioni i laici si distinguano dai consacrati, in politica i laici sono coloro che non aderiscono ai partiti detti ideologici o che propendono per una netta separazione tra politica e religione. Si definisce laico un membro del Consiglio Superiore della Magistratura che non appartiene all’ordine dei magistrati…

La laicità sembra occupare nei vari settori una posizione debole, tuttavia ha un ruolo a volta determinante nelle varie situazioni: per la religione pur non rivestendo un ruolo istituzionale, è testimone della fede nella famiglia e nella società. In politica la laicità permette di superare la chiusura ideologica con il dialogo e la mediazione tra le varie forze politica.

In alcune frasi di Voltaire ho ritrovato il significato più rilevante della laicità. Dice Voltaire nel Trattato sulla Tolleranza : «Siamo tutti figli della fragilità: fallibili e inclini all’errore. Non resta dunque che perdonarci vicendevolmente le nostre follie. È questa la prima legge naturale: il principio a fondamento di tutti i diritti umani» 

Questa affermazioni di Voltaire, che ho tratto dall’enciclopedia multimediale Wichipedia, mi sembrano i due aspetti fondamentali della laicità: il riconoscimento dei limiti dell’uomo e la tolleranza.

Questi due atteggiamenti potrebbero essere condivisi anche dalle religioni che riconoscono che la fede è una continua ricerca di Dio e che Dio è fonte di misericordia e perdono. Pertanto un religioso deve essere attento al messaggio divino, ma non può sostituirsi a Dio, nel senso di ritenere la propria fede come unica espressione della volontà divina, che anche gli altri devono necessariamente condividere. 

L’integralismo, pur denotando un aspetto positivo del comportamento di un individuo, nel senso di colui che non  vive di contraddizioni tra il pensare, il dire e l’agire, nel senso di una persona seria e coerente, se non è accompagnato da un po’ di ironia, cioè se non riconosce alcun limite alle sue certezze, può denotare arroganza, scarsa riconoscenza nella capacità razionali degli altri ed è destinato alla chiusura in sé stesso, e spesso entra in conflitto con questi.

Il laicismo è un forma mascherata di integralismo, perché, pur partendo da un principio razionale positivo, la volontà di sottoporre ogni attività umana al vaglio della ragione, col tempo ha esaltato tanto la “Ragione” da dimenticare che questa è sempre espressa empiricamente dagli uomini. Kant affermava “Sapere aude!” ed esortava i suoi contemporanei ad uscire dalla minore età, fondata sulla fiducia e sull’ubbidienza all’autorità, e di contribuire con la conoscenza e la libera e personale ricerca allo sviluppo della loro società.

Una parte dei laici illuministi, non riconoscendo i limiti dei loro ragionamenti, si sono arrogati i diritti massonici di liberare gli altri dai pregiudizi e dalle superstizioni. Questo loro atteggiamento nel corso degli anni hanno doto vita a nuovi miti che sono stati causa di lotte e di guerre.

Non considerando i conflitti e le stragi commessi in nome dei miti della ragione, ancora oggi il laicismo pretende di eliminare ogni espressione di cultura differente da quella da esso professata. E invece di approfondire sempre di più la ricerca del vero, riconoscendo la grandezza ma anche i limiti della conoscenza degli uomini, spesso si eleva a critico degli altri, cercando di distruggere i simboli delle culture differenti e spesso dileggiandoli con una satira distruttrice.