sabato 26 aprile 2014

Il lavoro per l’elevazione culturale e sociale


Condivido alcune riflessione di Hegel sul lavoro. Questo filosofo idealista tedesco nella sua opera “Fenomenologia dello spirito” espone le sue convinzioni circa l’affermazione della libertà dell’uomo e del suo sviluppo nella storia. Lo spirito si sviluppa progressivamente e assume vari aspetti nel percorso della sua storia. Uno dei momenti più importanti è quello in cui l’uomo si scopre autocoscienza. Ovvero quando l’uomo scopre che la sua conoscenza non dipende dal mondo che lo circonda ma è frutto della sua creatività spirituale, vale a dire che l’uomo è un essere libero da qualsiasi vincolo ed è lui fattore del suo mondo conoscitivo e lo stesso mondo circostante acquista valore grazie a questa sua capacità.
In questo stato di libertà individuale, l’uomo si trova in una situazione di anarchia totale e non riconosce alcuna partecipazione o integrazione con gli altri, entra in un conflitto permanente con questi. In questo conflitto alcuni prevalgono e diventano signori, padroni, altri soccombono e diventano schiavi, operai dipendenti che sono costretti a lavorare per i loro signori.
Il lavoro dello schiavo, del dipendente, opera un primo momento del superamento dell’individualismo e dell’anarchia. Mentre i signori vivono nel benessere, frutto del lavoro degli schiavi, questi nella loro laboriosità si rendono conto che i vantaggi conquistati con la propria fatica, non servono per soddisfare i propri bisogni ma quelli dei propri padroni. Questa presa di coscienza sviluppa la dialettica, spesso fortemente conflittuale, tra servi e padroni. Si sviluppa un confronto culturale permanente; si chiedono e si stabiliscono norme per stabilire un equilibrio sociale sempre più giusto e più elevato. Tramite questo confronto culturale maturano il diritto, la morale e l’etica. Ogni uomo riconosce che la libertà non è una peculiarità individuale ma questa deve essere condivisa con gli altri. Si rende conto della necessità degli altri per soddisfare i propri bisogni, prende consapevolezza della solidarietà e della condivisione di diritti e di doveri, stabilisce i principi della giustizia e dà vita alle aggregazioni e alle istituzioni sociali.
Alla fine del percorso si dovrebbe, secondo Hegel, raggiungere la condivisione e l’unità etica, in cui tutti si ritrovino a vivere in pace sotto un ordine condiviso, la Stato Etico.

Questo progetto di filosofia politica nei fatti si è rivelato un’ennesima utopia, una speranza a cui gli individualismi non permetteranno di pervenire. Neppure oggi che i mezzi di comunicazione permettono lo scambio di idee e di beni, e la Terra è ridotta a villaggio globale si riesce a raggiungere un equilibrio plausibile tra gli interessi degli uomini. Anzi emergono personaggi e movimenti che sollecitano chiusure, integralismi, nazionalismi, regionalismi, in contrasto con quanti aspirano ad un opportuno equilibrio sociale e ad una sostanziale pace.