martedì 18 settembre 2012

Il mio partito

Non voglio fondare un nuovo partito, né un nuovo movimento politico, desidero semplicemente esprimere alcune mie considerazioni sui principi determinanti l’adesione di un cittadino ad un partito.
Aristotele tra le scienze pratiche comprendeva la morale e la politica. La prima cerca le norme più giuste per conseguire la felicità individuale, la seconda ricerca le leggi per una società giusta, in cui gli uomini possano vivere in armonia.

1.    La ricerca della felicità individuale e della giustizia è fortemente radicata nell’uomo, infatti tale ricerca è documentata sin dai primi scritti che ci sono pervenuti dal mondo antico che si avviava al vivere civile. Chi vuole approfondire questi argomenti può farlo facilmente aprendo un qualsiasi libro di storia o di filosofia o di letteratura antica e moderna …
La felicità può essere definita in tanti modi e legata a tante circostanze, personalmente penso  che sia condivisibile ciò che afferma lo stesso Aristotele, ovvero che un uomo è felice quando si sente autorealizzato, o, come si esprimeva il filosofo greco, quando conseguiva il proprio fine. L’autorealizzazione richiede che l’individuo non sia pesantemente condizionato dagli altri, ma che partecipi alla propria realizzazione con le proprie scelte, in breve, che sia libero.
La libertà personale ci pone in una situazione di scelta, ma si può scegliere  quando si ha consapevolezza delle possibile scelte. Agire per istinto, per passione ci può dare la sensazione della libertà, di fatto non c’è una scelta responsabile, anzi ci si affida alle inconsce leggi naturali come tanti altri esseri viventi. Alcune volte ci piacerebbe abbandonarci a tali passioni, vivere in modo romantico identificandoci con la natura, ma una peculiarità dell’uomo è la razionalità, che ci rende coscienti e responsabili delle nostre scelte.  L’uomo è libero, quindi responsabile in ogni momento della sua vita.
2.    L’uomo vive in società, pertanto deve trovare delle norme politiche adeguate perché tale società si sviluppi in modo giusto e armonico. Anche questo argomento si può riscontrare dai primi scritti prodotti dall’umanità fino alle teorie politiche dei giorni nostri. Gli individui, i gruppi, gli ordini, le classi sociali, perseguendo i propri interessi, hanno prodotto teorie politiche per creare un ordine sociale più giusto, spesso lottando con il sacrificio della propria vita.
Già nelle piccole comunità emergono egoismi, che si esprimono nei conflitti di vario genere: ideali, economici, egemonici. Nelle comunità statali e mondiali odierne tali egoismi si complicano e si esaltano. È compito della politica, se non si vuole ritornare alla sopraffazione e alle guerre, trovare la mediazione tra i vari interessi e conflitti e stabilire delle norme condivisibili per raggiungere una convivenza la più giusta possibile. Per raggiungere tale scopo tutti i cittadini devono ridurre la propria libertà e accettare le leggi stabilite dagli stati o dalle comunità internazionali. La politica dovrebbe essere sostenuta dalla morale dei cittadini e da una sana etica sociale.
La vita sociale comporta indiscutibili vantaggi per tutti. Platone nel “Protagora” riteneva necessaria la vita associata per la difesa dalle belve feroci. Aristotele ritiene l’uomo “animale politico” perché uniti in società gli uomini possono trarre tanti vantaggi e soddisfare ogni bisogno della vita, tramite lo scambio dei prodotti del lavoro … Tra gli uomini si stabiliscono relazioni affettive e di reciproca collaborazione. Nella società odierna per la diffusione della specializzazione e la parcellizzazione del lavoro, è quasi impossibile vivere in città senza l’apporto degli altri cittadini, per cui è indispensabile una fattiva solidarietà.
Tralasciando, in questo contesto, altre riflessioni, ritengo che operando politicamente non si possa venir meno a queste due esigenze dei cittadini: la libertà e la solidarietà. Non si può immaginare uno stato civile senza libertà, in cui l’uomo non percepisca di essere responsabile della propria esistenza. Tuttavia non può venir meno la consapevolezza della necessaria solidarietà, poiché il proprio benessere dipende anche dalle relazioni con gli altri. Gli egoismi, le sopraffazioni in ogni settore della vita bloccano lo sviluppo dei singoli e delle comunità.
Il mio partito è quello che, sottolineando queste due esigenze dell’uomo, riesce a coniugare, con la possibile giustizia, la libertà e la solidarietà e mi auguro che tutti gli elettori, prima di aderire ad un partito, riflettano su tali principi, anteponendoli ad altri interessi, sentimenti e passioni. 

Argomenti correlati
Il muro caduto
Un male atavico