venerdì 29 dicembre 2006

L’amicizia

Non è facile definire l’amicizia, anche se, sin dai primordi dell’umanità, è stata riconosciuta come forza rilevante della vita umana. Molti hanno parlato di essa come di una forza cosmica che travolge tutti gli esseri, chi vede in essa l’origine della vita sociale, chi scopre in essa quel piacevole sentimento di condivisione e complicità della propria vita con un altro.

Certamente è un sentire, un sentimento, come la vista ci permette di vedere, come l’udito ci fa sentire, come gli altri sensi ci permettono di metterci in relazione con il mondo circostante, così l’amicizia ci mette in un interiore rapporto con gli altri uomini. Ogni uomo, anche il più individualista, sente il bisogno di comunicare, di condividere con gli altri, pensieri e sentimenti. L’amicizia è parte integrante del nostro essere uomini.

Se tutti possono riconoscere questo sentimento, non è altrettanto facile dire quando nasce l’amicizia e come si manifesta.

Essere vicini per lungo tempo ci porta a condividere pensieri, a instaurare rapporti costanti, anche a scambiarci aiuto reciproco; ma l’amicizia nasce quando lo stare con l’altro è sentito come un senso di piacere e di sicurezza, quando nasce la stima reciproca e la fiducia di potersi confidare, quando si entra in simbiosi con l’altro.

L’amicizia si manifesta in infiniti modi, dipende dalla sensibilità di ciascuno ovvero dalla profondità dell’amore. I modi di vivere l’amicizia sono tanti, quanti sono gli esseri umani, spesso indicibili nella loro pienezza anche dagli stessi amici; solo i grandi poeti riescono a comunicarci con simboli e metafore quello che provano due amici.

L’amicizia è confidenza, sincerità, riconoscimento della bontà dell’altro, donazione di sé. L’amicizia è per sempre, sia quando si sta insieme sia quando si è costretti ad allontanarsi, l’amicizia segna la propria vita. Per difenderla si farebbe di tutto, e se l’amico è in pericolo si è pronti a qualsiasi sacrificio per aiutarlo.

Anche l’amicizia, poiché è un sentimento, merita di essere temperata, alcuni momenti di riflessione la potrebbero rendere più stabile, anche se è evidente la difficoltà di un amico di mettere anche momentaneamente sotto controllo razionale la propria amicizia.

venerdì 8 dicembre 2006

Amore e Ragione

Un soffio piacevole può diventare tempesta e uragano.
Il caldo tepore può diventare devastante incendio.
La dolcezza dell’amore può diventare impetuosa passione.

Per parlare dell’amore in ogni epoca si sono consumati fiumi di parole, perché in esso si è riscontrato quel vincolo che unisce gli uomini, che è fondamento dell’amicizia, della famiglia, della società, della religione. In esso si è voluto vedere soprattutto la dolcezza e la serenità che ogni legame sentimentale offre all’individuo e alle comunità.
Ma l’amore non può ridursi solo a questo, l’amore è ricerca, è tensione, e può diventare passione, e spesso è fonte di turbamento individuale, di lotte sociali, di guerre.
Molti vedono in esso la forza della vita, la bramosia della scienza, il motore della storia, ma se lasciato a se stesso, è imprevedibile e può diventare tumultuoso e sconvolgente.
L’uomo ha un freno per controllarlo e dominarlo è la conoscenza, la “fredda” ragione. Questa indagando le varie vie dell’amore, può temperarlo e indirizzarlo.
Il dominio della ragione è stato ed è indicato come la vera dignità dell’uomo, infatti con essa l’uomo cerca di dare ordine al suo mondo, definendone le leggi. Così operando spesso riduce e potrebbe distruggere il ruolo dell’amore, di cui l’uomo ha pure urgente bisogno. La giusta armonia di amore e ragione rendono la vita umana equilibrata, ordinata e felice.