mercoledì 22 novembre 2006

Dalla penna al computer


Tempo fa, mentre rovistavo tra i miei ricordi, ha ritrovato la penna dei miei primi anni di scuola, e, rivangando vecchi ricordi, ammiravo i grandi progressi fatti negli ultimi sessant’anni dalla nostra società.
Notavo che ogni progresso ha dei sostenitori e dei detrattori. Rimanendo nell’ambito scolastico ricordo che quando si andava affermando la ‘penna a sfera’, molti insegnanti erano preoccupati che gli alunni non avrebbero più curato la calligrafia; con la diffusione delle calcolatrici gli insegnanti di matematica proibivano il loro uso, altrimenti gli alunni non avrebbero imparato più a fare i conti; oggi con l’affermazione dei computer c’è qualcuno che non guarda ancora con simpatia questo nuovo mezzo di comunicazione.
Tutto ciò mi richiama alla mente il mito platonico di Theuth, il dio che presenta al re Thamus la scrittura e questi non sembra apprezzarla perché gli uomini fermandosi ai segni non avrebbero cercato la verità.
In realtà il rischio della superficialità è sempre presente, tuttavia ciò non riduce la potenza della scrittura, né quella del computer come potente strumento di comunicazione e quindi di allargamento degli orizzonti culturali.
Personalmente ho sempre apprezzato le novità, pertanto anche se non sono un esperto di informatica, sto per intraprendere questa esperienza, sperando nell’aiuto dei miei giovani alunni.

3 commenti:

Anna Nihil ha detto...

Benvenuto!

Anonimo ha detto...

Sono delle bellissime parole, che dovrebbero più spesso essere comunicate ai giovani affinchè apprezzino maggiormente il valore della scrittura e gli strumenti a loro disposizione...
Bello sarebbe anche ricordare ai ragazzi quello che era il mondo non più di 50 anni fa, dal momento che per molti la storia sembra essere iniziata quando sono nati e non sembrano comprendere che noi siamo frutto di quello che è stato e che non conoscere il passato significa non vivere pienamente il presente e non costruirsi nessun fututo!!!
Un saluto

Anonimo ha detto...

Grazie sig. Lomantola,
ho intrapreso quest’opera da poco tempo; purtroppo mi sono imposto dei tempi molto limitati, tuttavia affronterò con serenità e semplicità dei temi che ritengo molto importanti nella vita individuale e sociale, e non mancheranno riferimento a momenti di vita degli ultimi decenni, fanno parte della mia esistenza. Colgo il suo intervento come incoraggiamento, la ringrazio e saluto.
Giulio.