domenica 4 ottobre 2009

Nannina

In una giornata autunnale di ottobre nacque una bambina, subito protetta dall'amore dei genitori, e circondata dalla curiosità e dall'affetto del fratello maggiore e delle altre tre sorelline.
Il padre non era agiato, ma con la sua attività artigianale e commerciale riusciva a sostenere dignitosamente la propria famiglia. Svolgeva un'attività che da tempo non si pratica più: era un pellettiere, con la pelle realizzava oggetti per la casa e per la campagna, come otri e vari tipi di crivelli, che erano utilizzati per setacciare il grano e vari tipi di legumi.
Composto una congrua quantità di tali oggetti, costruiti da lui personalmente o aiutato da altri artigiani, li caricava su un carro e si dirigeva verso i mercati più convenienti.
Aveva travato un mercato cospicuo nella provincia di Foggia, pertanto spesso si recava lì. Oggi, i circa cento chilometri, che separano Foggia dal paese del padre di Nannina, si percorrono in circa un'ora, all'epoca il percorso era lungo perché il traino carico e tirato dai cavalli impiegava diverse ore, era difficile perché le strade erano sterrate, pertanto d'estate erano polverose, mentre d'inverno erano melmose, era soprattutto pericoloso per la possibilità di incorrere nei briganti.
Molti gli sconsigliavano di andare fino a Foggia, in quanto ritenuta una città pericolosa e gli dicevano “fuggi da Foggia”, e lui, che aveva trovato un buon mercato in quella zona, rispondeva “fugge da Foggia chi non è esperto di Foggia”.
Tuttavia quando viaggiava, anche lui per difesa portava una pistola.
Nannina, quando raccontava di suo padre ai suoi figli, ricordava che portava sempre con sé una pistola e ripeteva questo episodio: il giorno in cui i nonni si sposarono ed entrarono per la prima volta nella loro camera da letto, il nonno si liberò della pistola e la poggiò sul comodino, la nonna a quel gesto manifestò una certa titubanza, ma il nonno la rassicurò affermando che era un oggetto di difesa e non sparava da sé.
Nannina, visse con il padre solo due anni, infatti il padre si ammalò e morì, un mese prima che nascesse l'ultimogenito.
La madre e il figlio maggiore dovettero farsi carico della famiglia composta da due figli maschi e tre femminucce, in un'epoca in cui non si era affermata una pur parziale assistenza sociale.

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