sabato 26 marzo 2011

Lilly. Vita da cane


Tutti gli esseri viventi, secondo la loro specie, nascono uguali, ma con un proprio programma biologico, il DNA. I genitori, molto spesso solo la mamma, cercano con tutto l’affetto possibile, di aiutarli ad entrare nell’ambiente in cui vivranno. L’ambiente, tuttavia, opera significativamente sugli individui fino a determinarne la vita e la morte. Lilly nasce con altri tre cuccioli. Alimentati e difesi dalla mamma cagna, i cuccioli crescono e incominciano ad esplorare l’ambiente, a provare le proprie forze lottando tra di loro. Istintivamente cercano il cibo più appropriato per la loro crescita e si difendono dai pericoli. Appena autonomi, incominciano ad allontanarsi dalla mamma e spesso non rispondono più ai suoi richiami; la stessa cagna non potendoli più alimentare con il suo latte li spinge a cercare il cibo altrove. La vita di città per i cani randagi è difficile: forse non hanno difficoltà a trovare cibo (alcuni più fortunati riescono ad avere il cibo necessario da qualche persona, altri devono ricercarlo vicino ai cassonetti), ma il traffico degli autoveicoli è per loro un grave pericolo; inoltre per le intemperie e per l’igiene dell’ambiente in cui vivono sono colpiti da varie malattie correndo seri pericoli per la loro salute e per gli individui che vengono a contatto con loro. Non è difficile vedere ai margini delle strade dei cani straziati da autoveicoli. Ma è anche vero che spesso la presenza dei cani sulle strade ha causato incidenti gravi, anche mortali, per gli automobilisti. Un altro pericolo suscitano i branchi di cani che girano nelle periferie, ché non si sa come possano reagire al passaggio dei pedoni in mezzo a loro. Una volta ho visto passare due ciclisti in mezzo ad un branco di cani, che hanno inseguito i due malcapitati e uno di questi ha dovuto sganciarsi dalla bici e difendersi con la stessa dal branco. Cercate di costruire con la vostra immaginazione cosa avviene quando un pedone, che ha paura dei cani, deve attraversare la strada in mezzo ad un loro branco. I cani adottati da alcune famiglie riescono ad avere un’esistenza più sana, secondo la sensibilità delle persone, che si prendono cura di loro. Spero che i tre cuccioli, nati con Lilly, abbiano avuto una buona sorte e siano stati adottati da qualcuno che li abbia tenuti lontano dalla strada e li abbia curati con premura. Lilly, accolta da una famiglia, in poco tempo si è legata ad essa mostrando di trovarsi a suo agio tanto da non allontanarsi mai fino alla fine dei suoi giorni.