giovedì 20 gennaio 2011

Lilly. L’adozione


Accolto in casa il cucciolo, è necessario creare l’habitat necessario per la sua vita. La figliuola non si allontana un attimo dall’animaletto e, d’accordo con la mamma, le attribuisce il nome di Lilly. Ormai Lilly è adottata, si prepara la cuccia, le ciotole per il cibo e l’acqua. Intanto Lilly gironzola per il giardino e tenta più volte di entrare in casa. Mario, il padre, non è pienamente convinto di far entrare in casa la cagnolina, non ha mai avuto in casa un cane ed è prevenuto per le infezioni, ma non può impedire che questa ogni tanto si affacci all’ingresso della cucina. Nei giorni successivi Lilly viene portata dal veterinario per una visita al fine di controllare la sua salute e per le opportune vaccinazioni. È importante prendersi cura delle condizioni di salute di Lilly sia per lei che per evitare eventuali contagi ai familiari, soprattutto per la piccola figliuola. Presso il veterinario, è esposto un manifesto con l’ordinanza del sindaco che impone l’iscrizione dei cani all’anagrafe canile, per ridurre il fenomeno del randagismo. Mario condivide interamente tale ordinanza, perché gli è capitato tante volte di vedere ai margini delle strade dei cani maciullati da automezzi, altre volte aveva visto in pericolo delle persone che andavano per le strade a piedi o in bici e dovevano attraversare in mezzo a un branco di cani. Tale fenomeno purtroppo è alimentato anche dall’inciviltà di coloro che prendono dei cuccioli e, quando questi diventati grandi creano loro dei piccoli problemi, li abbandonano per strada. Quindi si reca presso l’ufficio veterinario del comune e iscrive la cagnetta all’anagrafe. Intanto Lilly, annusando ogni cosa, familiarizza con l’ambiente e instaura un maggior legame con le persone, rispondendo puntualmente ai loro richiami. E queste a loro volta vengono coinvolte affettivamente dalle sue effusioni.

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