mercoledì 20 ottobre 2010

Il PARLAMENTO

Spesso nei dibattiti politici vengono definiti ideologici alcuni partiti.Mi sono chiesto se questo appellativo abbia un valore negativo e cosa possa significare un'ideologia.
Ho consultato il Dizionario Palazzi, per un riferimento più indipendente. Nel citato dizionario si afferma che l’ideologia è “il sistema dei principi teorici che è alla base di un movimento politico o culturale”.
In tale definizione non riscontro alcunché di negativo, anzi riscontro l'impegno di un gruppo di individui che cercano una visione comune, delle linee, dei principi condivisi con cui commisurare le scelte politiche per risolvere dei problemi reali. Sarà un’ ideologia di parte, un modo di vedere la realtà di una classe sociale, tuttavia offrirà al paese un progetto condiviso da tanti cittadini.
Marx, criticava l’ideologia, che riteneva fosse una costruzione di principi astratti per mascherare la concreta realtà dei fatti materiali, riteneva l’ideologia la visione del mondo della classe dominante, che giustificava con questa surrettiziamente il proprio status politico.
Ma lo stesso Marx sollecitava la formazione della coscienza di classe tra gli operai, voleva che gli operai si rendessero conto del valore sociale del loro lavoro per rivendicare una società per loro più giusta e più libera. Anche lui proponeva un progetto teorico (ideologico) con cui aggregare gli operai per modificare il loro stato di vita.
La borghesia liberale del Settecento e dell’Ottocento aveva progettato un mondo più libero e più giusto, e per questo progetto hanno sostenuto tante rivoluzioni per realizzarlo.
Il movimento operaio dell’Ottocento e del Novecento per un progetto di un mondo più giusto e più libero hanno sostenuto numerose lotte, conquistando quei diritti sociali e la partecipazione politica che oggi viene riconosciuta in tanti paesi del mondo.
Oltre ai liberali e ai socialisti, altri cittadini, condividendo valori e visioni del mondo comuni, hanno dato vita a partiti che sostengono progetti teorici, utopie politiche che loro ritengono di possibile realizzazione.
Oggi questi partiti vengono tacciati di ideologia, in nome di una politica basata sulla prassi, sul fare. Ma per fare cosa? In favore di chi? Per raggiungere quale obiettivo? Per sostenere quali valori condivisi?
La storia degli ultimi due secoli ci insegna che l’immaginazione, i sogni, la progettazione ideale ha fatto progredire l’affermazione dei diritti umani e il benessere materiale, non senza ostacoli e conflitti. Tali conflitti sono stati più forti quando e dove si è manifestato una maggiore resistenza a riconoscere i diritti di giustizia e di libertà e una chiusura al dialogo e al confronto fra i partiti (parti del popolo, classi sociali…); dove le ideologie sono state trasformate in miti, in dogmi immodificabili. Ma nei paesi più democratici le ideologie si sono confrontate, migliorando la loro progettualità e le condizioni politiche e sociali dello Stato.
Il governo di un Paese deve pervenire ad una mediazione delle esigenze reali ed ideali dei suoi cittadini o deve affidarsi ad un’intuizione teorica di uno o alcuni individui?
Spesso c’è la tentazione di delegare ad altri la responsabilità delle scelte, oppure si vuol seguire l’istinto del gregge che ha bisogno del pastore o del branco che ha bisogno del capo.
Un popolo che vuole essere libero non può rinunziare alla partecipazione politica, a sognare e a progettare all’interno della società a cui appartiene, soprattutto non può affidare senza garanzia e limiti il governo del proprio paese ad uno o più individui che comunque sono portatori di interessi e progettualità individuali.
Il Parlamento nei paesi democratici è il luogo dove i partiti ideologici e programmatici si confrontano nella consapevolezza che le ideologie dei partiti sono di parte, non sono assoluti.
Nel Parlamento deve esercitarsi quel pensiero critico, che è confronto tra ideologie e interessi, per addivenire a soluzioni dei problemi che la storia quotidiana ogni giorno produce, e che tali soluzioni siano decise con la più ampia condivisione possibile.

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