giovedì 5 marzo 2009

Fontana

Fontanina, ti hanno destinata ad un altro cantuccio, eri ingombrante, occupavi un angolo di marciapiede e parte della carreggiata della strada, le stalle a te vicine sono state abbattute e al loro posto sono state costruite delle moderne case. Tu sei in questo nuovo cantuccio, tranquillo, come una vecchietta in attesa di qualche volto amico con cui ricordare la grande vitalità del passato. Ti ricordi di me? Quando bambino venivo a prendere l'acqua fresca per i miei? Sono passati tanti anni e le sembianze degli uomini si trasformano, ma tu anche se ti hanno trasferito in un luogo diverso mantieni le stesse sembianze, sebbene qualche ritocco lo hanno fatto anche a te. Mantieni il nome “Acquedotto Pugliese” e la data di nascita “1914”.
Adesso solo alcuni vengono ad attingere acqua con qualche bottiglia, ma quando eri all'altro angolo intorno a te c'era sempre gente: bambini, giovani, adulti, uomini e donne e qualche vecchietta; si comunicavano tante notizie della vita del quartiere, che venivano diffuse nelle singole case dai portatori d'acqua.
Alcune volte erano tutti gentili: “per favore fate riempire la brocca alla nonnina”, “quel bambino è spinto sempre dietro, su fate riempire il suo secchio”. Intanto arrivano i contadini dalla campagna e si fermano ad abbeverare gli animali da traino, “per cortesia fatemi bere”, “fate dissetare la mula che ha lavorato... “
Era un continuo via vai di persone frettolose che dovevano accumulare l'acqua per le faccende domestiche, non solo per cucinare, che richiedeva poca acqua, ma per lavare e soprattutto per fare il bucato per cui bisognava riempire grandi tinozze.
Altre volte c'era grande vivacità, soprattutto quando arrivavano quei due monelli che volevano precedere gli altri senza rispettare il proprio turno, e si arrivava a qualche parola inopportuna e alcune volta al litigio, che spesso veniva sedato dall'intervento autorevole di una persona adulta.
D'estate, nel tardo pomeriggio, prima che mio padre si levasse dal riposo, mia madre mi ordinava di andare ad attingere l'acqua fresca dalla fontana; era un piacere, c'era poca gente e sgorgava un'acqua freschissima che bevevo direttamente dalla fontana, e riempito la brocca di argilla (c'cc'nato), che teneva fresca l'acqua per un po' di tempo, correvo a casa; quell'acqua valeva più di un rinfresco.
Mia cara fontanina, ora le cose son cambiate, in tutte le case arriva l'acqua, ed è distribuita secondo le necessità dai vari rubinetti, ma molti non si fidano della potabilità di questa e spesso vanno ad acquistare l'acqua confezionata; io vengo ancora ad attingerla da te, perché tu la offre in modo diretto, prendendola dai canali centrali, invece quella di casa pur essendo la stessa acqua che tu offri, prima di arrivare in casa passa dai serbatoi e da altre tubazioni. Insomma, voglio ancora venirti a trovare, mi fido ancora di te.

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