sabato 13 aprile 2013

re[L]azioni presentata dall’attrice Bianca Nappi


Ho seguito con piacere e interesse lo spettacolo teatrale     re[L]azioni. L’attrice Bianca Nappi ha presentato i due monologhi di Neil LaBute, con grande efficacia, trascinando il pubblico nei labirinti del pensiero dell’autore, con una recitazione avvincente e coinvolgente. Attraente è stata quando, rivolta verso il pubblico, ha inveito contro lo spasimante. Brava Bianca nel rendere reale sulla scena ogni evento che racconta.

I due monologhi, anzi tre, riferiscono tre stati d’animo differenti in qualche modo unificati dalla immediatezza della reazione, e dalla visione estetica delle circostanze.

Una donna in attesa è tradita dal suo uomo, pertanto decide di cogliere dell’amore l’esaltazione del piacere non ripetibile; "uno, uno per una volta", la relazione rimane sensuale, superficiale, viene meno in lei la fede nell'amore grande, duraturo, eterno.

Inveire contro l’Islamismo in modo paradossale  ed esaltare l’operato del presidente Bush, se può essere una reazione comprensibile, una reazione immediata all’attentato dell’11 settembre, che giustamente richiede l’individuazione e la punizione dei colpevoli, non può essere trasformata in guerra di cultura (o di religione). Si sarebbe trascinati nello stesso fanatismo e acuirebbe ancora di più la radicalizzazione culturale, per cui la critica  della scelta politica di Obama mi sembra esagerata.

Anche l’invettiva contro il corteggiatore  è una reazione  forte, immediata, della donna che vuole difendere la propria dignità e libertà, nei confronti dell'uomo che la vorrebbe  legata a sè con un vincolo di subordinazione.

La libertà è la possibilità di autorealizzarsi di scegliere il proprio modo di vivere, ciascuno con la propria bellezza e con i propri rischi. E' l’esistente (uomo o donna) che porta il peso della scelta, sperando che non cadi nell’angoscia...

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