domenica 6 gennaio 2013

Il teatrino della politica

Siamo all’inizio della campagna per le elezioni politiche e subito si è aperto il sipario del teatrino. In questo periodo difficile per il nostro Paese, per l’Europa e, in modo diverso, per il Mondo Intero c’è poco da scherzare. Tutti i cittadini vorrebbero in qualche modo contribuire alle scelte per il loro futuro, invece i nostri parlamentari, dopo anni di critiche alla legge elettorale in vigore, non sono riusciti a cambiarla, né a farne una nuova; eppure i cittadini avevano chiesto un referendum per  l’abolizione della legge elettorale vigente e il Presidente della Repubblica aveva sollecitato il Parlamento a riscrivere nuove norme per le elezioni.

Ai leaders, eletti dai congressi di partiti, o “carismatici”- dispotici per potere economico, conviene nominare quelli che devono essere i rappresentanti del popolo, per intuibili motivi.

Si apre la scena.

Il PD ha stabilito di far scegliere i candidati dai propri iscritti o da elettori che hanno già partecipato alle primarie del candidato del PD a Presidente del Consiglio, con norme discutibili e con riserve a favore del candidato presidente, che potrà nominare il 10% dei candidati e i capolista delle circoscrizioni elettorali.

Per il PDL, come in altri partiti, la direzione del partito, illuminata dal carisma del capo e con faide interne, cercherà di inserire delle personalità (scoop), tali che con la loro provata professionalità o con la loro capacità retorica possano attirare più voti al partito.

I cittadini comunque non potranno eleggere i singoli parlamentari, ma dovranno semplicemente confermare la volontà degli illuminati del partito.

Altra scena.

Per conseguire il premio di maggioranza dopo le lezioni, i partiti si coalizzano tra loro anche se non condividono totalmente i programmi, con la conseguenza di frantumare ulteriormente il quadro politico e con la probabilità che durante la legislatura non pervenendo a scelte condivise si potrebbero ostacolano a vicenda, bloccando l’attività del Governo e del Parlamento, con gravi conseguenze per il Paese.

Terza scena

Durante il periodo dei comizi i partiti sono attenti ai sondaggi delle società demoscopiche, per poter alimentare la retorica demagogica con promesse illusorie  e demagogiche alimentando le critiche e le divisioni tra i vari partiti.

Sarebbe opportuno e auspicabile che tutti i partiti esponessero con chiarezza i loro progetti politici, le letture politiche, economiche, sociali, che loro danno dell’Italia inserita nell’Europa e nel Mondo. Non è necessario presentare nei dettagli il contratto con gli elettori, perché  molte volte non possono essere realizzati, per il corso spesso convulso degli eventi. Devono invece essere chiari gli obiettivi politici, in modo che i cittadini, nei pur ridottissimi spazi di democrazia a loro concessi, possano esprimere la loro adesione con convinzione.

  

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