venerdì 5 febbraio 2010

Un'amicizia può determinare il proprio destino

Nannina, raggiunta l'età scolastica, viene iscritta dalla mamma alla scuola elementare del paese. La piccola con un po' di tristezza deve staccarsi dal nido materno, ma ecco che si trova con tante altre coetanee controllate dall'attenta e premurosa maestra. Gioca, famigliarizza con le altre bambine e intanto incomincia a tracciare i primi segni sui fogli bianchi del quaderno.
Col tempo, con la guida della maestra, e con le premure della mamma e delle sorelle maggiori, imparerà a leggere e scrivere.
Dopo i primi apprendimenti, maturerà il gusto per la lettura, per l'arte, per il bello che le farà superare con facilità e con buoni risultati le scuole elementari.
Intanto farà tante amicizie, ma con Cecilia si legherà in modo speciale tanto da essere condizionata nella sua scelta di vita.
Superato il quinquennio delle scuole elementari molte ragazze non proseguivano gli studi, per dedicarsi alle faccende domestiche o lavori di sartorie per prepararsi ad essere brave donne di famiglia e mamme.
Poche ragazze proseguivano gli studi.
A Nannina, visto il buon esito riportato nel corso degli studi elementari, le era stata offerta la possibilità di proseguire gli studi e si iscrisse alla classe superiore, invece a Cecilia i genitori non gli consentirono l'iscrizione alla stessa classe.
Le due bambine, unite da una forte simpatia reciproca, cercarono di contrastare la causa della loro separazione, seguendo ciascuna la strategia che ritenne più opportuna, difatti contrastante l'una dall'altra: mentre Nannina chiedeva alla mamma di ritirarsi dalla scuola, Cecilia sollecitava i suoi genitori di permetterle di proseguire gli studi.
I genitori di Cecilia, che economicamente erano in migliori condizioni della famiglia di Nannina, concessero alla figlia di riprendere gli studi.
Anche la mamma di Nannina, cedette alle istanze della figlia e le permise di ritirarsi dalla scuola.
Quando Nannina si rese conto dei piani incauti che aveva seguito lei e l'amichetta, ritornò a chiedere alla mamma di riprendere gli studi, ma la mamma, seguendo una logica diffusa tra i genitori dell'epoca che non consentiva di soddisfare i capricci dei figli, non ritornò più sulla decisione già presa e Nannina non continuò gli studi. Anche Cecilia, dopo alcuni mesi, si ritirò dalla scuola.
L'amicizia, che rafforza gli animi nelle fatiche, può determinare il loro destino.
Nannina, come tante ragazze della sua età, frequentò una maestra di sartoria da donna, e qui ogni giorno si recava per imparare a cucire e poi a confezionare gli abiti.
La maestra, con le allieve più anziane e più brave, rilevava le misure delle clienti e, rispettando i loro gusti, tagliava le varie parti del vestito; le altre con abilità e precisione cucivano a mano. Quando l'abito era confezionato richiamava la cliente interessata, provava su di lei il vestito, quindi secondo le necessità o lo faceva confezionare per la consegna, oppure operava i dovuti ritocchi richiesti.
Presso la maestra conobbe altre amiche con cui condivise il lavoro e i momenti di svago, fino a quando un giovanotto non si innamorò di lei e si legarono per tutta la vita.

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