Il giovane Nicola Iosca, classe 1911, come
tutti i giovani italiani ritenuti abili, il 6 ottobre del 1931 diventa soldato
di leva e gli viene concesso il congedo illimitato provvisorio, in attesa della
chiamata alle armi, che puntualmente gli perviene il 14 marzo 1932.
La maggior parte delle caserme, soprattutto
quelle per il reclutamento e l’addestramento delle reclute di fanteria e di
artiglieria, era dislocata nel Nord Italia dove erano i confini terrestri
dell’Italia e quindi la maggior possibilità di intervento nel caso di guerra.
Il giovane Nicola è arruolato al 73° Reggimento Fanteria “Lombardia” e deve
recarsi nei pressi di Fiume, allora italiana.
Nel gennaio del ‘33 gli viene attribuito il
grado di caporale e nello stesso anno gli viene concesso il concedo illimitato
per fine ferma.

Nicola Iosca il 10 febbraio 1935 è chiamato
alle armi, deve riprendere la divisa militare e sospendere la sua vita civile.
È aggiunto al 10° Reggimento fanteria Potenza
519° Battaglione Mitragliere.
Dopo un breve addestramento, il primo
maggio del 1935 con gli altri giovani commilitoni parte per l’Africa Orientale,
la meta è il porto di Massaua nell’Eritrea italiana. Qui, dopo sette giorni di
navigazione, sbarcano e preparano il campo base delle prossime operazioni di
guerra.


Il 5 maggio del 1936 l’esercito italiano
entra in Addis Abeba e il 9 dello stesso mese Mussolini annuncia da Palazzo
Venezia la conquista dell’Etiopia e Roma capitale dell’Impero.
Finita la guerra, Nicola e i suoi
commilitoni ritornano in Patria. Si imbarcano il 9 luglio 1936 a Massaua dopo 9
giorni di navigazione sbarcano a Napoli.

Gli impegni militari per il soldato Nicola
non erano finiti; l’Europa era ancora travagliata da passioni nazionaliste ed
imperialiste. La Società delle Nazioni si rilevava incapace di risolvere i
conflitti internazionali. Hitler e Mussolini avevano stretto il Patto
d’Acciaio, ed avevano deciso di imporre la loro egemonia sull’Europa. Scoppia
la Seconda Guerra Mondiale.
Il 25 agosto 1939 Nicola Iosca è richiamato
alle armi, presso il Distretto di Barletta per istruzione. Il 6 settembre è
imbarcato a Bari per l’Egeo, dopo tre
giorni di navigazione giunge a Rodi Egeo dove è aggregato al 9° Reggimento
Fanteria.
Le isole del Dodecaneso, sono italiane dal
1912 e rivestono una importante posizione strategica per il controllo
mercantile e militare nel Mediterraneo ed è importante presidiarle dalle mire
di altre potenze, soprattutto inglesi.
Nicola, incomincia ad essere stanco della
vita militare e deve sostenere la propria famiglia a Ruvo di Puglia, pertanto
coglie l’opportunità della licenza agricola, che chiede e il 2 ottobre del 39
gli viene concessa una licenza di 60 giorni, prorogata di 20 giorni per ordine
di Mussolini.
L’8 dicembre del 1939 gli viene data una
licenza illimitata.
Intanto si aprono nuovi fronti di guerra,
in Francia e in Grecia, e l’esercito necessita sempre più di mezzi e di uomini.
Il 31 maggio 1940 al militare Iosca viene sospesa la licenza straordinaria
illimitata ed è richiamato alle armi.
Nicola non riesce a sopportare più tale
ritmo di vita, molto probabilmente ha trovato un sotterfugio per uscire da tale
situazione, certo è che il 25 febbraio del 1942 è inviato in osservazione
all’ospedale militare di Bari, è riconfermato idoneo ma viene assegnato ai
servizi sedentari per mancanza di quattordici denti con insufficienza
masticatoria.
Il 2 marzo 1942 è ricollocato in congedo illimitato
e Barletta
Il 14 giugno 1961 gli viene concessa la
Croce al Merito di Guerra
PS. Ringrazio la prof. Maria Iosca per
avermi concesso di visionare il Foglio Matricolare e le Foto.