I cittadini
di Ruvo di Puglia, come quelli di tante città della Puglia, fino a quando non è stato
costruito l’acquedotto pugliese e recentemente non si è sviluppata la
tecnologia per traforare il suolo per raggiungere le ricche falde d’acqua a
notevole profondità, hanno dovuto industriarsi per recuperare l’acqua per la
sopravvivenza.
Due erano le
fonti dell’acqua allora disponibili:
1. I pozzi di acqua sorgiva (piccoli pozzi
artesiani che si alimentavano da falde superficiali) che tuttora si trovano diffusi
nell’agro ruvese soprattutto nelle contrade dette “La pozza”, dove ci sono vari
pozzi a distanza ravvicinata, e “L’arena”.

Percorrendo la provinciale Ruvo di
Puglia-Altamura a circa un km dall’abitato di Ruvo si trova un pozzo artesiano
detto “V’ordno’”, un pozzo che ha offerto acqua a uomini e animali per secoli,
come gli incavi segnati dalle funi sulla sua bocca testimoniano, e ancora oggi
offre acqua per uso agricolo.
È un monumento plurisecolare, anche se non dichiarato, della storia di Ruvo di Puglia e come tale merita il rispetto da parte di tutti i cittadini.

Spero che qualcuno aiuti questi
sfortunati a prendere coscienza del comportamento incivile e auspico che le
autorità preposte pongano riparo a questo scempio.
2. Il recupero e la conservazione dell’acqua
piovana. Non c’era casa, fino a metà ‘900, che non era dotata di grandi
cisterne in muratura in cui era convogliata l’acqua che cadeva sui tetti.

Nell’agro coltivabile anche in quello adibito a pastorizia dove c’era una depressione e confluenza d’acqua venivano costruite delle grandi piscine (grandi cisterne in muratura per la raccolta dell’acqua piovana).
Voglio porre
alla vostra attenzione le condizioni in cui versa una di queste piscine.


E’ un manufatto di rilevante importanza come è segnalato dalla lapide posta sul suo fronte.
Oggi si trova in uno stato di degrado vergognoso, per cui è difficile apprezzare la sua imponenza. Ciò è dovuto sia alla natura che si riprende ciò che gli uomini abbandonano, ormai la piscina è ricoperta da un rigoglioso prato.

Sia al malvezzo degli uomini che ritengono che ogni spazio non controllato possa diventare una discarica.
Personalmente
non posso intervenire, provate voi a rivalutare ciò che i nostri avi hanno
realizzato con enormi sacrifici.
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