Condivido alcune riflessione di Hegel sul lavoro. Questo
filosofo idealista tedesco nella sua opera “Fenomenologia dello spirito” espone
le sue convinzioni circa l’affermazione della libertà dell’uomo e del suo
sviluppo nella storia. Lo spirito si sviluppa progressivamente e assume vari
aspetti nel percorso della sua storia. Uno dei momenti più importanti è quello
in cui l’uomo si scopre autocoscienza. Ovvero quando l’uomo scopre che la sua
conoscenza non dipende dal mondo che lo circonda ma è frutto della sua
creatività spirituale, vale a dire che l’uomo è un essere libero da qualsiasi
vincolo ed è lui fattore del suo mondo conoscitivo e lo stesso mondo
circostante acquista valore grazie a questa sua capacità.
In questo stato di libertà individuale, l’uomo si trova
in una situazione di anarchia totale e non riconosce alcuna partecipazione o
integrazione con gli altri, entra in un conflitto permanente con questi. In
questo conflitto alcuni prevalgono e diventano signori, padroni, altri
soccombono e diventano schiavi, operai dipendenti che sono costretti a lavorare
per i loro signori.
Il lavoro dello schiavo, del dipendente, opera un primo
momento del superamento dell’individualismo e dell’anarchia. Mentre i signori
vivono nel benessere, frutto del lavoro degli schiavi, questi nella loro
laboriosità si rendono conto che i vantaggi conquistati con la propria fatica,
non servono per soddisfare i propri bisogni ma quelli dei propri padroni.
Questa presa di coscienza sviluppa la dialettica, spesso fortemente conflittuale,
tra servi e padroni. Si sviluppa un confronto culturale permanente; si chiedono
e si stabiliscono norme per stabilire un equilibrio sociale sempre più giusto e
più elevato. Tramite questo confronto culturale maturano il diritto, la morale
e l’etica. Ogni uomo riconosce che la libertà non è una peculiarità individuale
ma questa deve essere condivisa con gli altri. Si rende conto della necessità
degli altri per soddisfare i propri bisogni, prende consapevolezza della
solidarietà e della condivisione di diritti e di doveri, stabilisce i principi
della giustizia e dà vita alle aggregazioni e alle istituzioni sociali.
Alla fine del percorso si dovrebbe, secondo Hegel, raggiungere
la condivisione e l’unità etica, in cui tutti si ritrovino a vivere in pace
sotto un ordine condiviso, la Stato Etico.
Questo progetto di filosofia politica nei fatti si è
rivelato un’ennesima utopia, una speranza a cui gli individualismi non
permetteranno di pervenire. Neppure oggi che i mezzi di comunicazione
permettono lo scambio di idee e di beni, e la Terra è ridotta a villaggio
globale si riesce a raggiungere un equilibrio plausibile tra gli interessi
degli uomini. Anzi emergono personaggi e movimenti che sollecitano chiusure,
integralismi, nazionalismi, regionalismi, in contrasto con quanti aspirano ad
un opportuno equilibrio sociale e ad una sostanziale pace.
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