Tempo fa Mario partecipò ad un'interessante visita del
Castel del Monte e del Centro storico di Andria, organizzata dal Touring Club.
La mattinata fu impegnata alla visita del Castello, con l'ottima guida del
console Cleto Bucci, suo carissimo e stimato amico. Il pomeriggio la comitiva
si trasferì ad Andria dove una giovane e brava ragazza la guidò per il centro
storico per la visita delle chiese e dei siti storici più interessanti di
Andria. Durante il percorso si fermarono sotto la Porta di Sant'Andrea, una
delle antiche porte della città di Andria. Un visitatore fermò la sua
attenzione sulle tante crocette in legno fissate sotto l'arco della porta e
chiese alla ragazza che guidava il gruppo perché erano poste lì quelle croci. La
giovane guida, un po' esitante, rispose “forse in ricordo del passaggio di
alcune processioni” e proseguì il percorso della visita.
Mario si soffermò un attimo e gli venne alla memoria che
quelle croci dovevano essere il segno di una liturgia della Chiesa Cattolica da
tempo non più praticata che ricordava l'Ascensione del Signore.
Andando in dietro nel tempo ricordò che a Ruvo di Puglia
intorno agli anni '50, il giorno dell'Ascensione, dopo la celebrazione della
messa delle dieci (messa grande) in Cattedrale, il “Capitolo” e i fedeli, in
processione, si recavano alle quattro porte della città di Ruvo di Puglia, dove
recitate le preghiere di circostanza benedetta e incensata una piccola crocetta
di legno il celebrante la fissava al muro con un chiodo all'altezza di due o
tre metri; nel corso degli anni il numero delle crocette si incrementava
ulteriormente.
Col tempo non ci fu una processione cittadina per questa
liturgia, ma fu delegata ai parroci delle parrocchie vicino alle porte. Mario
ricorda di aver partecipato alcune volte a tale cerimonia, quando il parroco
della parrocchia del Redentore, don Michele Montaruli, guidava una piccola
processione di parrocchiani all'angolo della via per Corato e fissava la
crocetta al muro, presumibilmente nelle vicinanze di Porta Castello.
In seguito tale liturgia non fu più svolta e forse è stata
dimenticata da tanti, ecco perché la giovane guida di Andria non riusciva a
dare una sicura spiegazione della presenza delle croci sulla porta di
Sant'Andrea di Andria, dove certamente si ponevano le croci in memoria dell'Ascensione,
come avveniva a Ruvo.
Mario vuole rendersi conto dello stato delle croci di Ruvo e
percorre l'itinerario dell'antica processione.
A porta Noe, in via Vittorio Veneto sul muro dell'antica
caserma dei carabinieri, ora trasformata in Banca non c'è alcuna croce; furono
tolte in seguito al restauro dell'edificio.
Anche sul muro laterale destro della Chiesa di San Giacomo,
nelle vicinanze dell'antica porta Buccettolo, sono state rimosse le croci, in
seguito al restauro della stessa chiesa.


All'angolo di piazza Giacomo Matteotti - via per Corato, Porta
Castello, sono ancora presenti alcune croci erose dal tempo, e alcuni resti
delle croci più antiche.
In via Cattedrale, presumibilmente Porta Nuova, sono evidenti diverse croci segnate dal tempo ma ben visibili.
Anche sulla lato destro della Cattedrale sono state
eliminate tutte le croci dopo gli ultimi restauri, anche se osservando con
attenzione sono visibili alcune parti di croci che hanno resistito alle
incursioni delle intemperie e agli ultimi lavori di restauro.
Le crocette messe il giorno della celebrazione
dell'Ascensione, erano un ulteriore simbolo che i cristiani mettevano per
indicare la presenza di Cristo nella società. Nessuno nel corso del tempo ha
mai osato togliere le croci dalle porte della città, neppure coloro che non
condividevano la fede cristiana.
L'usura del tempo e i restauri stanno cancellando questi
simboli.
Per il diffondersi del laicismo e di nuove fedi religiose, parte della
società non condivide più i simboli cristiani.
E i cristiani, eliminando i
simboli esteriori, continueranno a sostenere con determinazione i principi e i
valori della fede cristiana?