Siamo all’inizio della campagna per le
elezioni politiche e subito si è aperto il sipario del teatrino. In questo
periodo difficile per il nostro Paese, per l’Europa e, in modo diverso, per il
Mondo Intero c’è poco da scherzare. Tutti i cittadini vorrebbero in qualche
modo contribuire alle scelte per il loro futuro, invece i nostri parlamentari,
dopo anni di critiche alla legge elettorale in vigore, non sono riusciti a
cambiarla, né a farne una nuova; eppure i cittadini avevano chiesto un
referendum per l’abolizione della legge
elettorale vigente e il Presidente della Repubblica aveva sollecitato il
Parlamento a riscrivere nuove norme per le elezioni.
Ai leaders, eletti dai congressi di partiti, o
“carismatici”- dispotici per potere economico, conviene nominare quelli che
devono essere i rappresentanti del popolo, per intuibili motivi.
Si apre la scena.
Il PD ha stabilito di far scegliere i
candidati dai propri iscritti o da elettori che hanno già partecipato alle
primarie del candidato del PD a Presidente del Consiglio, con norme discutibili
e con riserve a favore del candidato presidente, che potrà nominare il 10% dei
candidati e i capolista delle circoscrizioni elettorali.
Per il PDL, come in altri partiti, la
direzione del partito, illuminata dal carisma del capo e con faide interne,
cercherà di inserire delle personalità (scoop), tali che con la loro provata
professionalità o con la loro capacità retorica possano attirare più voti al
partito.
I cittadini comunque non potranno eleggere i
singoli parlamentari, ma dovranno semplicemente confermare la volontà degli
illuminati del partito.
Altra scena.
Per conseguire il premio di maggioranza dopo
le lezioni, i partiti si coalizzano tra loro anche se non condividono
totalmente i programmi, con la conseguenza di frantumare ulteriormente il
quadro politico e con la probabilità che durante la legislatura non pervenendo
a scelte condivise si potrebbero ostacolano a vicenda, bloccando l’attività del
Governo e del Parlamento, con gravi conseguenze per il Paese.
Terza scena
Durante il periodo dei comizi i partiti sono
attenti ai sondaggi delle società demoscopiche, per poter alimentare la
retorica demagogica con promesse illusorie
e demagogiche alimentando le critiche e le divisioni tra i vari partiti.
Sarebbe opportuno e auspicabile che tutti i
partiti esponessero con chiarezza i loro progetti politici, le letture
politiche, economiche, sociali, che loro danno dell’Italia inserita nell’Europa
e nel Mondo. Non è necessario presentare nei dettagli il contratto con gli
elettori, perché molte volte non possono
essere realizzati, per il corso spesso convulso degli eventi. Devono invece
essere chiari gli obiettivi politici, in modo che i cittadini, nei pur
ridottissimi spazi di democrazia a loro concessi, possano esprimere la loro
adesione con convinzione.